Nonni con problemi di udito: come parlare ai bambini dell’ipoacusia

Nonostante l’ipoacusia sia un fenomeno che colpisce ogni fascia d’età, una maggiore incidenza si registra per le persone over 60 che, con molta probabilità, sono nonni e hanno dei nipotini. Ecco perché è importante affrontare il tema dei nonni con problemi di udito, sia dal lato dei nonni, sia dal lato dei nipotini.

Spesso, infatti, è proprio l’interazione con i nipoti che può svelare un calo dell’udito latente. Ciò accade perché con l’ipoacusia le alte frequenze, tra cui rientrano le voci acute e squillanti dei bambini, sono le prime a non essere più percepite correttamente. Può capitare dunque che i nonni chiedano spesso ai nipoti di ripetere ciò che hanno appena detto perché non sono riusciti a capirlo la prima volta.

Questo non è l’unico campanello d’allarme dell’ipoacusia di cui i nipoti potrebbero accorgersi, specialmente se trascorrono tanto tempo in compagnia dei nonni. Ad esempio, potrebbero essere i primi ad accorgersi di quella fastidiosa abitudine dei nonni di alzare troppo il volume della Tv quando guardano insieme i cartoni o altri programmi, oppure che non sentano squillare il telefono o non distinguano bene i suoni di qualche giocattolo acustico. Curiosi per natura, i bambini possono far notare queste cose ai nonni, facendoli sentire a disagio, oppure chiedere ai genitori perché i nonni si comportano in questo modo. Per evitare situazioni spiacevoli e per costruire nei più piccoli una corretta consapevolezza dei problemi di udito e dei rischi di scorrette pratiche di ascolto, è importantissimo che i genitori spieghino loro con parole semplici in cosa consiste la perdita uditiva e cosa si potrebbe fare per aiutare il nonno.

L’aiuto che i nipoti possono dare ai nonni con problemi di udito

I nipoti, oltre ad individuare più facilmente i campanelli d’allarme, possono anche rappresentare, per i nonni, uno stimolo ad affrontare il problema.

Nella maggior parte dei casi infatti, chi soffre di ipoacusia non solo non si rende subito conto del problema, ma decide spesso di ignorarlo, ritenendolo poco importante o poco grave, e di non parlarne con amici e parenti. Hanno paura di essere presi in giro per via degli apparecchi acustici, di essere giudicati troppo vecchi o inutili. Ciò è vero soprattutto per i nonni con problemi di udito: c’è il rischio che, se i nipotini sono stati l’occasione per una nuova gioventù, tra giochi, risate e passeggiate al parco, l’ipoacusia e la paura di non essere ritenuti in grado di occuparsi di loro, può portar loro via tutta la gioia e l’energia ritrovata.

Per evitare ciò, se voi o i vostri bambini hanno notato qualche campanello d’allarme dell’ipoacusia, è importante affrontare l’argomento con il nonno, e anche con i vostri figli piccoli. In questa occasione si può spiegare ad entrambi che il calo dell’udito non è una cosa di cui vergognarsi, ma una condizione fisiologica naturale, e che, nel caso in cui sia necessario portare gli apparecchi acustici, non c’è nulla di diverso dal fatto di portare gli occhiali: quasi tutti i nonni li portano, e anche molti bambini.

Pur di accontentare i nipotini e non perdere l’occasione di sentire le loro risate e la loro voce, anche i nonni con problemi di udito più testardi e ritrosi, possono decidersi ad affrontare il problema. Li aspettiamo nei nostri centri acustici per un controllo dell’udito gratuito!

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