Ipoacusia infantile a scuola: alcuni consigli per favorire l’integrazione e l’apprendimento scolastico

L’ipoacusia infantile è una problematica molto diffusa in Italia e, più in generale, a livello mondiale. Secondo i dati forniti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, infatti, nei Paesi industrializzati il deficit uditivo permanente si riscontra in circa 1-2 neonati su 1.000 che hanno effettuato il test di screening neonatale. Inoltre, con l’avanzare dell’età dei bambini, questo numero aumenta, arrivando a circa 2-3 su 1.000 per la fascia di età 5 anni e 3-4 su 1.000 durante l’adolescenza.

Se in precedenza ci siamo soffermati sui possibili segnali dell’ipoacusia infantile e sull’importanza di effettuare controllo uditivi per i più piccoli, in questo articolo ci soffermeremo su come l’ipoacusia infantile può incidere sull’apprendimento scolastico e quali sono le buone abitudini da poter adottare in un’aula scolastica per agevolare i bambini con problemi di udito.

Ipoacusia infantile e apprendimento scolastico

L’udito è essenziale per lo sviluppo linguistico, poiché i bambini imparano a parlare e comprendere ascoltando le parole degli adulti. Un bambino con ipoacusia non riesce a percepire chiaramente alcuni suoni, soprattutto in ambienti rumorosi come le aule scolastiche, portando a difficoltà nell’articolazione delle parole, nello sviluppo di un vocabolario ricco e nella comprensione delle strutture linguistiche complesse, oltre che a difficoltà nel partecipare attivamente alle attività scolastiche.

L’apprendimento scolastico infatti si basa molto sull’ascolto di lezioni, spiegazioni e istruzioni da parte degli insegnanti. L’ipoacusia può causare difficoltà nel seguire le informazioni verbali, con conseguenti lacune nella comprensione e ritardi nell’acquisizione di competenze fondamentali, come la lettura e la scrittura. Anche la capacità di concentrarsi e mantenere l’attenzione può risultare compromessa.

Consigli per agevolare la vita scolastica dei bambini ipoacusici

Nel corso della sua giornata scolastica, un bambino ipoacusico potrebbe trovarsi davanti a diverse situazioni complicate che potrebbero metterlo a disagio o che potrebbero rendere ancora più difficile l’apprendimento. Tuttavia, a molte di queste situazioni si può porre facilmente rimedio seguendo alcuni semplici consigli, che lo aiuteranno ad integrarsi il più possibile nell’ambiente classe e gli faciliteranno l’apprendimento. Vediamo quali sono.

Banchi a “ferro di cavallo”

A livello logistico, un consiglio utile sarebbe quello di disporre i banchi a semicerchio (il classico “ferro di cavallo”). Infatti, con una disposizione classica a file, il bambino con problemi di udito avrebbe difficoltà ad ascoltare la voce dell’insegnante, se seduto nelle file centrali o in quelle in fondo, e difficoltà nel capire da dove proviene la voce dei compagni, se seduto nelle prime file. La soluzione a semicerchio agevola l’ascolto e la conversazione.

Supporti audiovisivi

Gli insegnanti, inoltre, dovrebbero parlare sempre rivolti alla classe, e non mentre scrivono alla lavagna. Spesso infatti, la lettura del labiale può agevolare il bambino ipoacusico, soprattutto in classi molto rumorose. Inoltre, sarebbe molto utile poter accompagnare le spiegazioni con la proiezione di immagini, grafici, slide e utilizzare altri supporti audiovisivi. Oggigiorno, quasi tutte le aule sono dotate di una lavagna digitale o di tecnologie che favoriscono la multimedialità.

Consapevolezza e integrazione

A livello sociale, potrebbe capitare che il bambino con l’impianto cocleare o con l’apparecchio acustico possa diventare oggetto di attenzioni, non sempre benevole, da parte dei suoi compagni, con il rischio di emarginazione se non di vero e proprio bullismo. I bambini sono di natura curiosi e, di fronte ad un oggetto per loro così particolare come l’apparecchio acustico, possono reagire in modi imprevedibili. Ne è un esempio il film d’animazione giapponese “La forma della voce” che mostra il rapporto di odio-amore tra due compagni di classe, lei timida e con gli apparecchi acustici, lui bulletto che li ruba. Ecco perché è importante, anche tramite l’aiuto di un esperto, affrontare in classe il problema del calo uditivo, spiegare agli alunni l’importanza di quel piccolo accessorio per il loro compagno ipoacusico ma anche integrarlo nella loro quotidianità, così come è accaduto per gli occhiali.

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